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Scenari di cambiamento climatico

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Adattamento dei sistemi colturali e disponibilità delle risorse idriche

Mladen Todorovic (CIHEAM, IAMB, Bari).

Il cambiamento non sarà solo climatico. Sulla scala globale, per la prima metà di questo secolo (2000-2050) si prevedono: a) l’aumento della popolazione del 42%, b) la domanda alimentare in crescita del 60% (il 30% da attribuire ai cambiamenti nutrizionali), c) l’incremento delle superfici coltivate del 4.5%, d) l’aumento dei terreni irrigati del 6.6% (FAO, 2011 e 2012) mentre la disponibilità idrica per l’agricoltura potrebbe ridursi del 18% (Strzepek and Boehlert, 2010). Nel 2050, il 16% delle terre coltivate dovrebbe essere irrigato per produrre il 44% dei fabbisogni alimentari (FAO, 2011). Questo impone l’incremento della produttività sia per l’unita di superficie coltivata che per il volume d’acqua utilizzato
.
Gli scenari di cambiamento climatico (CC) indicano un chiaro aumento della temperatura e della concentrazione della CO2, mentre le precipitazioni potrebbero essere meno utili per l’agricoltura (i.e. meno frequenti ma più intense e variabili nel tempo e nello spazio). Le conseguenze saranno l'accorciamento del ciclo colturale, l'espansione della terra coltivabile verso le latitudini settentrionali e le altitudini più elevate, l'estensione della stagione adatta per la coltivazione, l’aumento dell’incertezza della resa, ecc. Tuttavia, i fabbisogni idrici delle colture non dovrebbero cambiare notevolmente considerando la complessa interazione tra i fattori climatici, fisiologici, fenologici e gestionali. 

L’adattamento dei sistemi colturali a questi cambiamenti sarà graduale e consisterà in una diversificazione del cropping pattern, nell’introduzione delle varietà più resistenti ed a breve/lunga maturazione, nell’anticipazione delle date di semina/trapianto di colture primaverili-estive, nell’applicazione di nuove tecnologie e metodi (i.e. precision agriculture) per ottimizzare l’uso delle risorse. Il concetto di eco-efficienza avrà il ruolo primario di favorire il beneficio economico e ridurre, nello stesso tempo, l’impatto negativo sull’ambiente. 

Nel Mediterraneo, l'effetto delle misure di adattamento potrebbe avere maggiore successo nei paesi abbienti delle risorse economiche e naturali mentre gli svantaggi potrebbero predominare nelle zone già caratterizzate dalla scarsità di risorse soprattutto con un aumento della frequenza di eventi estremi.

Photo Credits: con licenza CC BY-SA 2.5 tramite Wikimedia Commons


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