Sveva Avveduto, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali, CNR
Quali sono state le migrazioni di piante più significative legate agli spostamenti umani nei secoli più recenti? L’Italia è stata oggetto di migrazioni di piante per l’alimentazione umana?
Questo uno dei temi della conferenza che si svolgerà il 7 ottobre dalle 14.30 alle 17.30 nell'Auditorium del Padiglione dell'Unione Europea a Milano, Expo 2015.
Coordina: Giovanni G. Vendramin, Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR, CNR) e Sveva Avveduto Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (IRPPS, CNR)
Modera la conferenza Barbara Gallavotti, giornalista scientifica.
Le migrazioni umane determinano nuove realtà dal punto di vista economico e socio-culturale ma anche bio-vegetale. I popoli si spostano portano con sé la loro cultura ma anche le loro piante e i loro cibi modificando gli equilibri bio-culturali. I percorsi di piante e popoli si intrecciano e sono spesso paralleli dato che lo spostamento degli uomini porta sempre con sé quello delle piante.
Nel suo migrare l'uomo tende a riprodurre il proprio habitat di partenza e quindi semi e piante viaggiano con lui per diventare cibo per riprodurre usi e cultura, che inevitabilmente si modificano mescolandosi a quelli di destinazione generando nuovi cibi e nuova cultura. L’analisi sociale culturale e demografica si interseca quindi, e spesso si sovrappone, a quella bio-vegetale.
Analizzando i dati degli spostamenti umani, dei grandi flussi migratori si possono sovrascrivere le mappe della migrazione umana con quella delle piante che le persone portano con sé. Si parlerà di alcuni hub sociali culturali di snodo delle migrazioni come, per esempio, la cultura araba che porta in Europa piante sconosciute passando dalla Sicilia, e la migrazione congiunta di piante e persone dalle Americhe.
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