Chi per
primo ha pensato che si potesse utilizzare la biodiversità proveniente da
ambienti diversi dal proprio?
Se
ci limitiamo a un approccio scientifico e moderno la maggior parte della gente
direbbe Nikolaj Vavilov (1897 – 1943), lo scienziato russo che possiamo
considerare il padre dell’agro-biodiversità e “inventore” delle banche dei semi.
Qualcuno
però ricorderà che gli inglesi già nel XVIII secolo avevano avviato un programma
di utilizzazione della biodiversità trovata nelle colonie. Il film “Gli
ammutinati del Bounty” del 1962 racconta la storia del viaggio dell’HMS Bounty
che nel 1789 portava piante dell’albero del pane in Inghilterra, con l’intento
di provare a svilupparne la coltivazione in patria. Il capitano William Bligh
emise strette regole per l’uso dell’acqua, preferendo usarla per le piante a
costo di assetare l’equipaggio. Il suo secondo, Fletcher Christian, in quel
film interpretato da un giovane Marlon Brando, capeggiò un ammutinamento contro
quell’inumano comportamento e le piante non giunsero mai in Inghilterra.
Ma
quasi nessuno sa che la prima spedizione organizzata per raccogliere biodiversità
aliena, ovvero non nativa del proprio territorio, fu quella messa in atto circa
35 secoli or sono dalla regina egiziana Hatshepsut (ca. 1507 a.C – ca. 1458
a.C.). Una flotta di 5 navi lunghe 70 piedi (circa 25 metri) si diresse a Punt,
località attualmente sconosciuta e da molti ritenuta essere sulla costa somala,
e da altri sulle coste dell’attuale Oman. La spedizione riportò molti tesori
fra cui alberi d'incenso che vennero piantati in possedimenti della regina. Gli
alberi non attecchirono, ma la storia, raccontata dai rilievi del tempio
funerario di Deir el-Bahari, ci dice che il tentativo di usare biodiversità “esotica”
era un concetto già formulato e maturo allora.
Gli
egizi usavano l’incenso, la preziosa resina essudata dal tronco dell’albero Boswellia sacra, nella preparazione dei corpi dei defunti,
forse per le sue proprietà antisettiche. Ma l’uso davvero religioso di questa
resina si deve agli Ebrei. L‘offerta dell'incenso faceva parte della liturgia
ebraica sacerdotale in essere presso il Tempio di Gerusalemme. Si ritiene che
oltre all’offerta aromatica, il fumo che sale verso l’alto possa essere stato
preso a simbolo dell’ascesa della preghiera verso il cielo, veicolo quindi
delle preghiere al Signore. Insomma, una specie di taxi per preghiere.
Questa
usanza è poi stata mutuata nelle religioni cristiane e nella liturgia cattolica
in particolare. Chi ha avuto occasione di viaggiare a Santiago de Compostela ha
forse assistito al rito del Botafumeiro,
l’incensiere gigante del peso di circa un quintale che pendola dal soffitto
della cattedrale a sfiorare le teste dei fedeli mentre viene fatto oscillare dai
Tiraboleiros. Megalomania? No
probabilmente tanto fumo aromatico era necessario ai tempi dei pellegrinaggi
medievali, quando i penitenti del Camino
de Santjago non giungevano in chiesa olezzanti di violetta.
Sempre
tanti anni or sono, diciamo oltre 30 secoli (il periodo non è certo), un tale
di nome Mosè guidava gli Ebrei fuori dall’Egitto del Faraone cattivo (forse è
da questo che deriva la notazione negativa della frase ”uomo nero”?) e li
guidava nel deserto per 40 anni. Ora certamente neanche una lumaca artritica ci
metterebbe tanto ad attraversare il Sinai per entrare nella Terra promessa,
figuriamoci gli Ebrei che non vedevano l’ora di arrivarci. Quindi,
probabilmente 40 è una cifra simbolica. Infatti, nella religione ebraica i
numeri hanno un significato teologico preciso e c’è una scienza teologica che
li studia: la Kabbalah (che non è invenzione napoletana). Fatto sta che oggi gli
Ebrei festeggiano la festa di Sukkot
per ricordare il periodo in cui vissero in capanne di frasche come prescritto
da Dio durante l’esodo dall’Egitto. La Torah, il libro sacro dell’Ebraismo
ispirato direttamente da Dio, prescrive in quei giorni di legare con della
canapa un ramo di palma (lulav), tre rami di mirto (hadas) e due rami di salice
('aravà), e di tenere questo fascio in una mano, mentre nell’altra va tenuto un
cedro (etrog).
Ma non va bene un cedro
qualsiasi. Dev’essere un frutto nato da pianta non innestata e non trattata, un
frutto assolutamente perfetto, regolare e senza macchie, grande circa quanto un
uovo, che conservi traccia dello stilo fiorale e che abbia un peduncolo di una
determinata lunghezza. Insomma un frutto speciale che viene venduto a prezzi
elevati, in media fra 25 e 150 euro per i frutti normali, fino a superare mille
euro per quelli particolarmente perfetti. E questi frutti speciali sono forniti
ai Rabbini di tutto il mondo quasi esclusivamente (i marocchini vendono quelli
“farlocchi”) da una sola piccola area di produzione: la “Riviera dei Cedri” in Calabria.
Ma come mai questa tradizionale cultura si è mossa dalle terre d’Israele alle
coste italiche calabresi? Effetto della romanizzazione di Israele compiuta dopo
la rivolta del 70 e.V. Proprio quella operazione di “pulizia culturale” messa
in atto da Roma contro i “ribelli” Ebrei fu la molla che portò alla diffusione
del Cristianesimo in tutto l’Impero Romano, fino alla sua assunzione quale
religione statale da parte dell’Imperatore Costantino.
Insomma,
oggi ci meravigliamo se vediamo apparire sui banchi dei mercatini rionali una
radice di yam o i frutti dell’okra. Lo facciamo solo perché abbiamo dimenticato
che le piante da millenni vengono spostate dai popoli. E non solo come fonte di
cibo, ma anche per usarle nel tentare una comunione spirituale con le forze
misteriose che tutto possono, ovvero assolvere all’innato bisogno di Infinito
che vive in tutti noi e che, se troppo coltivato, spesso ci spinge a
comportamenti estremi e irrazionali.
Crediti per le immagini (nell'ordine)
"Poster for Mutiny on the Bounty" di Reynold Brown - Brown, Franz. Mutiny on the Bounty. This image was posted at the website operated by Reynold Brown's son, Franz Brown. The webpage offers a detailed discussion of Reynold Brown's poster art for Mutiny on the Bounty.. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons -
"Oman Dhofar Frankincense" di Eckhard Pecher - Opera propria. Con licenza CC BY 2.5 tramite Wikimedia Commons
"Spain Santiago de Compostela - botafumeiro" by User:Merlin - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons –
"Flickr - Government Press Office (GPO) - P.M. Benjamin Netanyahu" by http://www.flickr.com/people/69061470@N05 - http://www.flickr.com/photos/government_press_office/8019493021/. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons
"Etrog diagram" di CitricAsset - Opera propria.
Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons –
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